A Milano, a pochi metri dalla Fabbrica del Vapore, e per la precisione in via Luigi Nono al civico 9, circa un anno fa è nato il "muro della gentilezza": una parete dove si possono appendere indumenti che non si utilizzano più per metterli a disposizione delle persone che non possiedono nulla, o quasi, per coprirsi. Una bella iniziativa di solidarietà che coinvolge singolarmente ogni milanese, chiamato ad un gesto “gentile” nei confronti di coloro che vagano per la città infreddoliti e spesso non hanno vestiti adatti ad affrontare le temperature rigide di questi giorni, né tantomeno le escursioni termiche notturne. E sono in tanti purtroppo, non solo adulti, ma anche bambini.
Dai cappotti alle giacche, dalle sciarpe ai cappelli, ma anche maglioni, scarpe, stivali, coperte, tutto può essere utile per qualcuno che, anche se non ha il coraggio di chiedere, volentieri si accosterebbe al muro della gentilezza per prendere, magari di notte senza farsi vedere, un indumento per sé e per i propri bambini. In questo modo ai bisognosi viene restituita un po' di dignità…
In dodici mesi, il bilancio di quanto raccolto è di oltre dieci tonnellate di indumenti usati, 400 coperte invernali, 13.000 libri e centinaia di giocattoli per bambini di tutte le età, tanti oggetti di puericultura, pannolini e oltre 4.000 mascherine chirurgiche nuove.
Esistono altri "wall of kindness" nel mondo: dall'Iran, dove sono nati nel 2015, si sono poi diffusi in Pakistan, in Cina, in Svezia e anche da noi. Roma e Bologna sono state le prime città in Italia, ma ora il muro della gentilezza è arrivato a Milano e la risposta dei cittadini in questo primo anno è stata ottima.
Non fermiamoci. In previsione dei saldi, prima delle chiusure dei negozi disposte per ragioni di sicurezza, avremo sicuramente guardato nei nostri armadi e fatto un po’ di ordine… Se per caso una giacca con i polsini leggermente consumati o un tantino fuorimoda e una coperta di lana che magari non ci piace più sono saltate fuori, perché non fare una scappata a via Luigi Nono?