Cento anni fa nasceva ad Omegna Gianni Rodari, lo scrittore per bambini per antonomasia, amato anche dagli adulti, e oggi rivalutato e inserito a pieno titolo fra i grandi della nostra letteratura. Da decenni i suoi libri sono presenti nelle nostre case, sempre lì accanto a noi, ce li ricordiamo bene e li leggiamo ai nostri bambini come se non fosse passato un giorno da quando rimanevamo incantati ad ascoltare le sue Favole.
Gianni Rodari è così. Come prendere un Ascensore per le stelle... ritrovarsi su Venere, sulla Luna e pochi minuti dopo di nuovo sulla Terra, con il tè ancora ghiacciato sul vassoio. Sempre attuale. Moderno, classico, universale.

Rodari, forse non molti lo sanno, ha un percorso di vita non proprio lineare: dal seminario cattolico passa all'Utopia comunista entrando nel PCI e lavorando come giornalista per diversi anni all'Unità; seguono le esperienze come inviato speciale a Paese Sera, i viaggi in Unione Sovietica, Cina e Bulgaria, la collaborazione editoriale con Einaudi; e ancora, la produzione per il teatro di strada e le marionette nell’Italia del movimento operaio, la direzione del Giornale dei genitori, gli incontri nelle scuole con gli insegnanti, i ragazzi, i gruppi teatrali… una vita vissuta in fermento, tutta orientata all'attivismo politico, seppur incanalato in varie forme e stemperato nel ruolo educativo di autore per bambini.
Nelle sue Favole al Telefono, nelle Filastrocche in Cielo e in Terra, nei Viaggi di Giovannino Perdigiorno, nelle Avventure di Tonino l’Invisibile, solo per citare alcune delle sue moltissime opere, avvertiamo questa poliedricità di esperienze. Ma non in quanto spunti autobiografici, o riferimenti storici che servono a tratteggiare degli scenari tipici di un’epoca o a farne percepire il “sapore”, piuttosto come metafore per la costruzione di sentimenti e situazioni assoluti che valgono per l’essere umano in quanto tale, e che quindi rimangono sempre condivisibili, ancora oggi.
Gianni Rodari attraverso le sue favole, le sue filastrocche, i suoi racconti affascina e conquista un pubblico di tutte le età. Dotato di grande potenza immaginifica e sintesi della parola, con le sue invenzioni uniche diverte, sorprende e insegna, lasciandoci sempre, alla fine della storia, con una buona intenzione, un messaggio, una riflessione, una speranza.
Per lui l’immaginazione, attraverso la parola, è un mezzo per esprimersi, ma anche il più grande strumento di liberazione che gli esseri umani abbiano mai inventato, quasi “rivoluzionario”, capace di trasformare la realtà, e democratico, alla portata di tutti.
Nella celeberrima “Grammatica della fantasia”, l’unico volume teorico della sua prolifica bibliografia, Rodari ricerca le "costanti" alla base dell'invenzione, le leggi di funzionamento della fantasia, proprio per renderne l'uso intellegibile al mondo e desecretarne i meccanismi.
Qualcuno alla sua epoca banalizzerà quest’opera, considerandolo un manuale di ricette per scrivere storie, nelle parole dello stesso Rodari l'Artusi della favola – chiaro riferimento a Pellegrino Artusi, scrittore, gastronomo e critico letterario divenuto famoso per il libro di ricette “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” (1891). Ciò nonostante, era e rimane un capolavoro di creatività pedagogica, il manifesto di chi crede nel potere della fantasia attraverso la parola, di chi intende rivendicare all'immaginazione lo spazio che deve avere nella nostra vita.
A cento anni dalla nascita, noi di facilebimbi siamo grati a Gianni Rodari per aver inventato un nuovo modo di guardare il mondo, per aver intuito le potenzialità pedagogiche dell’immaginazione, per aver capito che adulti e bambini possono trovare una complicità sul terreno della fantasia, un linguaggio comune, e, attraverso di essa, comprendersi e comunicare.
Immagine: Gianni Rodari con i suoi piccoli lettori - © www.giornaledibrescia.it