Ripubblichiamo un articolo scritto da facilebimbi nel giugno 2020 a commento di una nostra intervista con la Cantastorie, conosciuta e amata da tanti bambini (e non solo) per le sue bellissime fiabe. Era l'inizio della fase 3 e si parlava con la Cantastorie del futuro degli eventi per bambini in Italia. Ve lo riproponiamo perché l'argomento è drammaticamente attuale anche ora: con la chiusura di teatri, sale da concerto e musei, gli eventi dal vivo hanno subito un'altra tremenda battuta d'arresto e non si sa davvero che fine faranno i grandi eventi dal vivo, figuriamoci gli eventi più piccoli, ma non per questo meno importanti e preziosi, dedicati ai nostri bambini.
Il Coronavirus ha cambiato e condizionato tanti aspetti della vita di ciascuno di noi. Uno di questi è il bisogno di cultura, che purtroppo, per le numerose altre questioni urgenti che ci troviamo ad affrontare, non è proprio in cima alla lista delle nostre priorità in questo momento.
Per l’impossibilità di prevedere come sarà l’evoluzione del virus, non ci è dato sapere quando uno dei veicoli più importanti e significativi della cultura collettiva, l'evento dal vivo, potrà riprendere con normalità. Nel caso degli eventi per bambini, la sfida è forse ancora più grande, per la natura stessa del pubblico, chiaramente poco incline all’autolimitazione, e del mercato, costituito in prevalenza di piccoli operatori, che a volte faticano a sostenere le regole imposte dalle norme sanitarie.
Facilebimbi ha voluto intervistare un’artista di talento, molto amata dai bambini, ma anche dagli adulti, che durante la quarantena ci ha tenuto compagnia con le sue fiabe in diretta su Facebook, Martina Folena – ormai conosciuta dai fan come La Cantastorie – proprio per avere un punto di vista esperto su come l’arrivo del virus ha modificato gli eventi per bambini e su cosa potrebbe accadere nei prossimi mesi.
Con grande disponibilità, Martina ci ha parlato del suo lavoro di educatrice teatrale, di come gli eventi fisici di narrazione da un giorno con l’altro a fine febbraio siano cessati improvvisamente, e abbiano invece preso piede le sue fiabe in diretta sul web, che lei aveva inizialmente immaginato come un’esperienza estemporanea, per andare incontro alle famiglie in quella prima settimana di lockdown destinata nella mente di tutti a finire subito… e dalle quali invece, per il successo di pubblico raggiunto, è derivato addirittura un format televisivo con 25 episodi su TV2000.
Un bilancio positivo, dunque, quello de La Cantastorie per l’evento online, che, pur essendo mutate le esigenze delle famiglie rispetto alla fase 1, potrebbe secondo Martina Folena nel prossimo futuro convivere con l’evento dal vivo. Innanzitutto, perché alcuni operatori del settore proprio non possono lavorare con le regole imposte dal distanziamento fisico – per questi operatori l’evento sul web è l’unica chance per sopravvivere; in secondo luogo, perché l’evento digitale, durante la quarantena, ha rivelato le sue enormi potenzialità nel portare gli spettatori in “giro per il mondo”, ampliando in qualche modo i nostri orizzonti culturali e le nostre abitudini: a molti di noi ora sembra naturale guardare un evento che si tiene a New York in streaming dal divano di casa nostra…
Mentre eravamo “chiusi” all’interno delle nostre abitazioni, le fiabe, le letture, tutti gli eventi per bambini sul web sono stati dei momenti gratuiti, fatti con la finalità, nella maggior parte dei casi, di supportare le famiglie e i bambini in una fase di difficoltà. Nei mesi scorsi purtroppo però, secondo La Cantastorie, è nato un grande equivoco, perché i social sono stati affollati in egual modo sia da professionisti che da amatori, tutti esposti nella vetrina del web, senza distinzioni di sorta. La professionalità degli artisti ne è risultata in molti casi penalizzata o depauperata. A questo punto viene da chiedersi: quando gli eventi digitali si saranno strutturati come tali, le famiglie saranno disposte a pagare per un evento di qualità per bambini online?
Anche per gli eventi dal vivo, a volte si pone un problema analogo. Molto spesso ci si aspetta che debbano essere gratuiti, perché in fondo l’idea che un evento rivolto ai bambini, come ad esempio una narrazione o una lettura, possa essere fatta da chiunque e non richieda un’adeguata preparazione è molto diffusa. Invece, quando si parla di professionisti, bisognerebbe ricordare che c’è sempre un bagaglio di esperienze e di ore di lavoro messo a supporto di ogni evento, anche quando questo è destinato ad un pubblico di giovanissimi.
Di certo, gli artisti e gli operatori del settore non possono continuare a fornire contenuti gratuitamente, devono pur sopravvivere. Tanto più adesso. E’ necessario quello che Martina definisce “un atto di responsabilità” verso il lavoro degli artisti. Si tratta di introdurre un cambiamento culturale per far sì gli eventi per bambini acquisiscano la corretta valutazione agli occhi delle famiglie e il lavoro dei professionisti venga ogni volta valutato e remunerato il giusto.
Arriviamo a oggi, che siamo ormai all'inizio della fase 3, con gli eventi fisici che, molto lentamente, stanno ripartendo. Abbiamo chiesto a Martina se, in base alla sua esperienza, sarà possibile conciliare le regole imposte dalla normativa con la spontaneità dei bambini. Noi di facilebimbi ci siamo assolutamente ritrovati nelle parole de La Cantastorie: non è naturale stare distanti, non toccarsi, e anche non parlarsi. Bisognerà farlo fino a che saremo in emergenza, ma tutti quanti ci auguriamo di poter tornare a una normalità “vera” al più presto. Nel frattempo, sarà necessario inventarsi modalità nuove per gestire la socializzazione, per interagire con i più piccoli durante gli eventi per bambini.
C’è da dire che in tutti questi mesi i bambini si sono rivelati molto più coraggiosi di noi adulti, quindi non sorprende se ancora una volta saranno loro a darci il buon esempio. I bambini sono la nostra speranza per il futuro, non solo metaforicamente, e noi troppo spesso ce lo dimentichiamo.