Ormai, al giorno d’oggi, dovrebbe essere acclarato che non esistono colori da maschi e colori da femmine. Così come non esistono giochi da bambino e giochi da bambina.
Eppure, se dobbiamo fare un regalo al figlio o alla figlia di una coppia che non conosciamo molto bene, non ci affidiamo forse agli stereotipi di genere? Tutina rosa o bambola se è una femmina, tutina azzurra o macchinina se è un maschietto. Per non sbagliare.

Lo stereotipo è una regola non scritta che serve a muoversi all’interno di una società, a dare ordine alle cose. L’essere umano ha bisogno di convenzioni. Tracciare dei confini, mettere delle etichette ci rassicura, ci tranquillizza. E lo facciamo anche con i nostri bambini sin dal momento in cui decidiamo che colori prevarranno nel loro corredino e quali giocattoli ci saranno nella loro culla. Ci fa pensare, a livello più o meno conscio, che stiamo dando i messaggi giusti ai nostri figli. Poi i bambini crescono e le cose diventano molto più complicate…
Noi siamo geneticamente composti di elementi maschili e di elementi femminili e quindi pensare ad una divisione netta fra i sessi in cui gli uomini avrebbero solo caratteristiche maschili e le donne solo femminili è riduttivo, oltre che poco corretto. Inoltre, anche il contesto influisce sul comportamento degli individui. L’uomo è un essere complesso, il risultato di tanti fattori. Cercare di ricondurre il gioco dei bambini all’interno di binari preordinati può essere limitante o addirittura dannoso per il loro sviluppo.
Molti giochi permettono ai bambini di assumere dei ruoli di fantasia, e in questo modo di misurarsi con sé stessi e con gli altri. Il bambino spesso nel gioco si identifica con i genitori, a volte con la madre, a volte con il padre e pian piano costruisce e definisce la sua identità. Non c’è proprio nulla di male se giocando fa finta di cucinare o di riordinare la casa, se culla il bebè o gli cambia il pannolino, anche perché da grande si troverà sicuramente a fare queste attività nella sua famiglia… E lo stesso vale se una bambina gioca con le macchinine o predilige i giochi di movimento.
Come scegliere allora un giocattolo per un bambino o per una bambina? Spesso ci affidiamo ai cataloghi dei produttori che troviamo nei negozi di giocattoli. Quindi ci muoviamo sulla base di scelte fatte da altri e pensate per facilitarci la vita, stereotipate, appunto. Dovremmo invece pensare che l’aspetto più importante di un giocattolo è che sappia assicurare un ruolo attivo e creativo ai nostri figli. Quali emozioni l’incontro fra il giocattolo e il bambino sarà in grado di generare? Il nostro bambino, giocando, avrà l'opportunità di sperimentare e imparare nuove cose?
Alla fine, noi conosciamo nostro figlio meglio di chiunque altro. Dobbiamo solo avere la voglia e l’audacia di andare oltre gli stereotipi. Se al nostro bambino di sette anni piace giocare con la Barbie della sorellina più piccola, e ce ne chiede una in regalo per il suo compleanno, avremo il coraggio di comprargliela?